Negli ultimi anni abbiamo assistito più volte a cambiamenti imprevedibili, alle quali le aziende, in particolare quelle del settore manifatturiero, si sono dovute adattare con una rapidità e un’agilità inedite. Alcuni di questi cambiamenti sono stati dettati da eventi globali noti a tutti, ma non mancano anche esempi di natura diversa. Oggi, insomma, non è così raro che una supply chain si interrompa o si modifichi improvvisamente. Per sopravvivere e rimanere competitive in questa nuova realtà, le aziende hanno sempre più bisogno di muoversi in modo agile e consapevole. L’approccio Design to Operate, abbreviato in D2O nasce per aiutare le aziende in questo senso, partendo da un principio fondamentale: per poter agire in modo agile ed efficiente è necessario avere visibilità end-to-end lungo tutta la filiera produttiva.
Design to Operate, ecco i principi fondamentali
Design to Operate è un processo aziendale che collega digitalmente tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto o di un asset. Dalla progettazione alla produzione, alla logistica e alle operazioni. Questo approccio mira ad abbattere i silos di dati e informazioni e, attraverso questo, a fornire visibilità e agilità alla catena di fornitura. SAP fornisce, già da diverso tempo, soluzioni e prodotti basati su Design to Operate.
Si tratta, in ultima analisi, un approccio integrato alla progettazione, all’implementazione e alla gestione delle operazioni di un’azienda, con lo scopo di creare un’unica strategia coerente. Si concentra sull’ottimizzazione dei processi di produzione, gestione della supply chain e dell’infrastruttura tecnologica, nonché quella delle risorse umane. In quest’ottica, nella costruzione di un progetto basato su Design to Operate, l’adozione di tecnologie all’avanguardia e la corretta formazione degli addetti costituiscono due dei pilastri fondamentali.
In termini più generali, l’obiettivo del design to operate è quello di creare un’organizzazione agile e reattiva che sia in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e delle condizioni esterne. Ciò è particolarmente importante in settori altamente competitivi, dove le imprese devono essere in grado di rispondere rapidamente alle mutevoli esigenze dei clienti e del mercato.
SAP propone un approccio Design to Operate fortemente basato sull’intelligenza artificiale (AI), che supporta le aziende nella correlazione, analisi e gestione dei dati.
La soluzione è progettata per aiutare le aziende a migliorare la visibilità e la gestione della loro supply chain, migliorare l’efficienza della produzione e ottimizzare la gestione delle risorse.
Una filiera intelligente, agile, sostenibile
Ma come si concretizza questo approccio? L’idea è quella di avere visibilità costante e in tempo reale lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti, in una supply chain che, oltre ad essere end-to-end deve essere connessa e interoperabile lungo tutte le fasi del processo produttivo. Una strategia D2O si basa su tre pilastri fondamentali:
- Adottare soluzioni di supply chain connesse, interoperabili e modulari che consentano alle aziende di ottenere una visibilità end-to-end, aumentando così l’agilità e la resilienza lungo tutta la filiera produttiva.
- Sfruttare le tecnologie intelligenti come Industria 4.0, IoT, Machine Learning, Intelligenza Artificiale, Cloud e così via, creando nuovi scenari e opportunità per promuovere l’innovazione e la produttività e costruire un reale vantaggio competitivo.
- Ottimizzare le operazioni della supply chain in linea con gli obiettivi di sostenibilità per aiutare le aziende a diventare più sostenibili e a raggiungere gli obiettivi ambientali, sociali e di governance.
Non si tratta, insomma, di un framework di progettazione pensato esclusivamente per ottimizzare gli aspetti produttivi, ma per rendere a tutti gli effetti gestibile e controllabile ogni aspetto del ciclo di vita di un prodotto, in un’ottica di maggiore consapevolezza a tutti i livelli, anche quelli ambientali e di sostenibilità.
Abilitare una supply chain efficace e sostenibile: gli step principali
Il tema della sostenibilità entra con forza nella metodologia Design To Operate, soprattutto per una ragione implicita: un uso più consapevole delle materie prime e creazione di prodotti riciclabili e sostenibili è il modo migliore e più diretto con cui le aziende possono difendersi da eventuali perturbazioni nel mercato delle forniture di materie prime. Design To Operate, per questo motivo, si estende a tutte le principali fasi del ciclo di vita, che in questo primo articolo elenchiamo prima di dettagliarle.
- Design: progettare i prodotti in modo più sostenibile, in modo che siano riciclabili e usino materiali a basso impatto ambientale.
- Plan: pianificare metodi per ridurre le emissioni, produrre in modo più etico, supportare l’economia circolare.
- Manufacture: produrre con il minimo dello spreco e dell’impatto ambientale, sia per quanto riguarda il prodotto finito, sia per eventuali semilavorati.
- Deliver: Ottimizzare i processi logistici per ridurre le emissioni di CO2
- Operate: garantire il funzionamento di apparecchiature e strumenti in modo sicuro ed efficiente dal punto di vista energetico e ambientale.
Innovare già dall’approccio
In conclusione, l’approccio Design to Operate è una metodologia innovativa che può aiutare le aziende a gestire le loro operazioni in modo più efficace e sostenibile. Con un’attenzione particolare al digitale, all’adozione di tecnologie intelligenti e all’ottimizzazione della supply chain in linea con gli obiettivi di sostenibilità, le aziende possono creare un’organizzazione agile e reattiva che sia in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e delle condizioni esterne.
Grazie all’adozione di un approccio Design to Operate, le aziende possono adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e delle condizioni esterne, migliorando l’efficienza e la produttività dell’azienda. Contattaci per ricevere maggiori informazioni.