Oggi l’implementazione di soluzioni per l’impresa intelligente, oltre a portare oggettivi vantaggi alle aziende, è anche affascinante. La transizione da impresa tradizionale a impresa intelligente, infatti, permette di affrontare, a vario titolo, molti temi che costituiscono l’avanguardia tecnologica e della ricerca.
Questo perché la tecnologia è un elemento fondante dell’impresa intelligente, o Smart Factory. E fra quelle che possono facilitare, accelerare o attivare un processo di transizione troviamo, per esempio, cloud computing, edge computing, robotica, automazione dei processi, analisi predittiva, machine learning e intelligenza artificiale, Industrial IoT, e Big Data, ma anche realtà virtuale, realtà aumentata e Mixed Reality.
Ciascuna di queste tecnologie e soluzioni ha il potenziale di migliorare l’efficienza e le opportunità di un’azienda, soprattutto quando confluiscono in una strategia e in una visione coerente e strutturata.
Tuttavia, le soluzioni per l’impresa intelligente presentano anche una serie di sfide, che devono essere colte, affrontate e superate. Se di solito l’implementazione e le soluzioni specifiche si affidano a specialisti e fornitori specializzati del settore, ci sono alcuni aspetti che devono essere considerati anche nelle fasi preliminari di una valutazione.
Da impresa a impresa intelligente: gli aspetti pratici da considerare
Come chiunque segua progetti nel mondo reale sa perfettamente, molto spesso sono proprio le non idealità legate alle field operation a costituire il maggior elemento di rischio. Ecco alcuni di quelli che devono essere valutati preliminarmente.
Come prima cosa, bisogna tenere conto della capacità dell’azienda di gestire il cambiamento. La trasformazione digitale in generale e quella verso la smart manufacturing in particolare, infatti, richiedono un livello di flessibilità che in molte realtà potrebbe necessitare di interventi specifici, anche di awareness e comunicazione nei confronti del personale.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la scarsa permeabilità che potrebbe sussistere, per esempio fra il comparto IT e i reparti operativi. Consideriamo che qualsiasi spostamento verso la manifattura digitale ha una forte componente informatica, che dovrà essere gestita anche nelle relazioni e nelle competenze.
Infine, bisogna valutare anche lo stato dell’arte dell’azienda in termini di connettività e di integrazione fra i diversi macchinari e fra questi e i sistemi informativi. Tuttavia questi aspetti, seppur fondamentali, tipicamente sono meno critici poiché risolvibili con accorgimenti tecnici di varia natura.
Diventare impresa intelligente senza cambiare la value proposition
Una considerazione apparentemente banale, ma spesso sottovalutata all’interno delle strategie di trasformazione, è che questa deve essere funzionale alla value proposition e soprattutto al servizio del modello di business.
In altre parole, ogni attività di spostamento verso l’impresa intelligente deve essere strumentale al business aziendale, non viceversa. Una strategia che richieda cambiamenti eccessivi alle filiere produttive, all’organizzazione della logistica e, in generale, al modello di successo di un’azienda tipicamente è il risultato di un’analisi superficiale, che cerca di adeguare soluzioni già note invece di adattarsi alle esigenze dell’impresa.
Naturalmente è possibile che alcuni processi debbano essere rivisti, ottimizzati e integrati. Ma senza perdere di vista gli obiettivi e il modello di business dell’azienda. Questo tipicamente è possibile grazie a consulenze specialistiche e all’esperienza pregressa di aziende che hanno già operato con successo nel settore manifatturiero.
Gli strumenti per una transizione di successo verso il digital manufacturing
Se il change management è diventata una disciplina comunemente discussa e presente all’interno della gestione aziendale, è perché i cambiamenti non avvengono sempre in modo fluido, in particolare quelli legati alla trasformazione in smart manufacturing che possono impattare su processi e dinamiche consolidati. Per gestire al meglio il cambiamento è indispensabile massimizzare l’efficacia degli interventi. Uno dei modi migliori per farlo è attraverso la creazione di un piano che permetta di verificare la validità delle soluzioni intraprese già durante il processo. Ecco tre soluzioni che possono facilitare la transizione.
Gli strumenti di simulazione sono senza dubbio lo strumento più efficace e versatile, in particolare per le aziende che dispongono già di soluzioni per la raccolta dei dati. In questo caso, infatti, è possibile utilizzare tecniche come il digital twin per creare modelli ed effettuare simulazioni di differenti scenari, valutare l’efficacia delle soluzioni e identificare eventuali criticità prima che queste impattino sui reali flussi di lavoro.
I progetti pilota costituiscono un ottimo banco di prova in generale, anche nella pianificazione della trasformazione digitale dell’azienda. Grazie a questi è possibile circoscrivere i parametri delle operazioni, sia dal punto di vista dei costi sia da quello delle procedure, dei flussi di lavoro e degli adeguamenti tecnici necessari. Un progetto pilota permette di identificare le problematiche sul campo: resistenze, colli di bottiglia o ostacoli di altra natura.
Che la nostra azienda abbia deciso oppure no di far procedere i progetti pilota da una fase di simulazione, i progetti pilota permettono di riscontrare nel mondo reale il ritorno di investimento e i benefici della transizione digitale prima di trasformare l’intera azienda in una impresa intelligente. Per esempio, l’implementazione di una soluzione per la gestione dei clienti, come un CRM SAP, può essere avviata prima su una linea specifica di prodotti, oppure su una specifica fascia di clientela, collaudata su queste e poi estesa all’intera realtà aziendale.
Infine, a prescindere dalla scelta o meno di implementare simulazioni e progetti pilota, è praticamente sempre consigliabile seguire un approccio incrementale e strutturato. Si tratta di un errore piuttosto comune, infatti, dare per assunto che le attività con una forte componente digitale possano essere implementate indiscriminatamente in modo rapido e trasparente. Nella realtà, in particolare quando le soluzioni smart si innestano nei processi produttivi, è indispensabile agire con tempistiche realistiche, in modo da isolare e risolvere eventuali problematiche senza accumuli.
Oltre al vantaggio di permettere un’analisi migliore delle criticità, l’approccio incrementale ha anche il vantaggio di permettere di diluire costi e investimenti, adeguandosi anche, qualora ne esista l’opportunità, a eventuali piani di ammortamento, di finanziamento o di agevolazione fiscale.
Trasformazione intelligente per imprese intelligenti
La transizione digitale offre numerosissimi vantaggi, che vanno dalla maggiore efficienza produttiva al contenimento dei costi passando per la riduzione del time to market. Tuttavia, per permettere ad un’azienda di trarre tutti i benefici, è necessario agire con un progetto di visione coerente e con la concretezza operativa che il settore manifatturiero richiede. Solo conciliando questi due concetti apparentemente antitetici si otterranno i risultati migliori.
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